lunedì 30 marzo 2015

La mammografia

"Ma l'hai detto praticamente a tutti che avevi paura?"
"Certo Brontolo, perché? non dovevo? Ogni persona nello studio medico lo doveva sapere"
"Ma pure all'accettazione?!"
"Certo, perchè?"

Mamma era corsa in bagno già due volte quella mattina, e andava per la terza. Inoltre non era riuscita a mangiar nulla perchè lo stomaco era ostinatamente chiuso.
"Mi farà male, sarà terribile lo so": aveva letto di tutto e di più su internet, ricordava i racconti di sua madre e temeva l'apocalisse. Le sue amiche avevano cercato di tranquillizzarla, ma sicuramente mentivano solo per bontà d'animo.

E così Mamma si è presentata in sala raggi, accartocciata e ingobbita sotto il peso dei suoi timori, avviluppata nelle braccia con cui cercava di nascondersi all'infermiera che le ha sorriso benevola.
Si è fatta manovrare come con un burattino per mettersi nella posizione giusta, e una, due, tre, quattro foto e "Tutto finito Frau, come si sente?"
Mamma aveva il sorriso ebete di chi l'ha appena scampata, e ha risposto che andava bene, benone, non aveva sentito quasi nulla! E una volta liberata dal peso del terrore, era anche cresciuta di cinque centimetri.

Mamma ha fatto la mammografia per la prima volta nella sua vita, e le ha dato solo un po' di fastidio, per qualche secondo.
Oggi scrive questo post perchè vada ad aggiungersi a tutti quelli terrificanti che ha letto nei giorni passati, così che la prossima fifona come lei che googolerà "mammografia e atroci tormenti" potrà beneficiare anche di un parere positivo, e risparmiarsi un po' di gastrite.

Perché per fortuna, in questo caso, il diavolo non è così brutto come lo si dipinge.

venerdì 27 marzo 2015

L'uovo (per fortuna) sodo

"Mamma, ti devo dire una cosa: non li voglio più gli uovi di Pasqua colorati"
"Ho capito Macco... hai rotto quello che ti ho regalato oggi?"
"No! Non sono stato io! Si è rotto da solo!"
"Certo amore, da solo. Ti è caduto?"
"Si, cioè no, è caduto da solo"
"Dimmi solo una cosa e ti prometto che non mi arrabbio: come ha fatto a cadere l'uovo dal mobile?"
"Guarda io ero sul letto e non facevo niente..."
"Uhm, e l'uovo era sul letto con te?"
"Si, lo stavo tirando forte per vedere se colpivo lo schermo del computer, lo facevo rimbalzare muovendo le coperte e invece lui è volato sopra al computer ed è caduto di sotto. Ma non sono stato io mamma, te lo giuro è caduto da solo!"

Quando la faccia tosta non ha proprio limiti…

martedì 24 marzo 2015

Ma i bambini vogliono sapere?

A letto, prima di dormire. Mamma se ne esce con una delle sue domande filosofiche:
"Dede pensi di essere più felice adesso o quando sarai grande?"
"Adesso mamma. Perché... sai perchè? Perché io voglio sempre stare con te e invece da grande tu non ci sarai più"
Mamma fa le corna, i debiti scongiuri e poi gli spiega ridendo che non deve per forza morire così presto.
"Lo so, ma quando sarò grande non ti vedrò più, proprio come tu non vedi mai la tua mamma. E poi non voglio sposarmi con una Tedesca"

Mamma capisce il punto e chiarisce con il figlio maggiore alcuni concetti.
"Nella tua vita sarai tu a fare le scelte per te più giuste: se vorrai vivere vicino a mamma e a papà, io sarò contentissima. Se vorrai andare lontano per realizzare un tuo sogno, io sarò felice con te e ti verrò a trovare tutte le volte che vorrai, così ci vedremo spessissimo. E se vorrai sposarti, ti sposerai con la persona che amerai, chiunque sia, altrimenti non sei obbligato: l'importante è che tu sia felice!"
"Allora non mi sposo mamma"

Poi tace e tira giù le coperte.
"Anzi  no mamma, è meglio se mi sposo. Sai perchè?"
Il bambino spiega a Mamma che sarebbe un peccato non sposarsi perchè non potrebbe avere dei figli, e sarebbe un peccato avere i testicoli e non poterli usare. (*)
"Quindi è meglio che mi sposo, che ne dici mamma? Ho ragione?"

Mamma ride così tanto da far ridere anche lui, benché non ne capisca il motivo.
Lui, splendido e purissimo.
Lui, che sa come funziona il cuore, il concepimento, la digestione, la riproduzione degli insetti e ha assimilato tutto nello stesso identico modo.
Che se vuole sapere qualcosa la domanda semplicemente, e se la risposta lo convince è pienamente soddisfatto.

E che il prossimo anno, in seconda elementare, dovrà seguire le lezioni di educazione sessuale, mentre quelle di digestione, circolazione sanguigna e riproduzione degli insetti no.
E se le cose non gli saranno dette nel modo giusto, al momento giusto, con la delicatezza giusta potrebbe sentirsi imbarazzato, o turbato.
E Mamma non vede il senso in tutto ciò.
Perché è profondamente convinta che non ci sia motivo di raccontare ad un bambino quello che non vuole sapere e che nella sua testa ancora non esiste, in nome di una fantomatica sete di conoscenza: le domande verranno, quando sarà ora.
E le spiegazioni serviranno, ma al momento giusto.

Per ora Dede ha deciso di sposarsi per poter utilizzare quella parte del corpo che altrimenti sarebbe inutile, e così è sereno.
E' davvero indispensabile raccontargli di più?



(*) Ho pensato a lungo se raccontare in dettaglio questa spassosissima dichiarazione di Dede, ma alla fine ho preferito rispettare la sua privacy e limitarmi ad un rapido sunto.

venerdì 20 marzo 2015

Le mie eclissi

Oggi, ore 10.30.
Mamma bussa alla scuola di Dede con un pacco di lastre a scelta fra denti, ginocchia e spalle. Vorrebbe far uscire il figlio per un minuto, uno soltanto, infilargli sei o sette lastre davanti al naso e dirgli "Guarda, guarda cosa succede lassù mentre per noi è solo un giorno come un altro!"
Ma la crucca-maestra è incorruttibile, e Mamma torna a casa lentamente con il suo pacco di lastre. Lei ha visto la sua prima eclissi a circa quell'età, e ricorda bene quei momenti, quando con il grembiulino nero uscivano tutti in strada per osservare un'eclissi di sole attraverso le pellicole fotografiche. Ma Dede se l'è persa.

Ore 10.35.
Guarda com'è bello il Sole, visto così! Sembra quasi uno spicchio di Luna in una notte serena. Ma se guardi meglio, fra una rotula e una mandibola, distingui proprio la rotondità della Luna che scivola lenta davanti alla nostra stella, facendole ombra e diventando la protagonista incontrastata.
Tutto attorno, in una luce crepuscolare, le ombre diventano innaturali - troppo corte per essere il tramonto!- e il paesaggio sembra tingersi di celeste.
Un'aria quasi metallica circonda le cose e le appiattisce, in un misto fra l'istante prima di una tempesta e quello prima del tramonto, ma senza colori.
La Luna si muove, e Mamma ricorda.

Era il 1999, e una Rachele giovinetta intraprendeva un lungo viaggio per inseguire un sogno.
Seduti in un parco di Salisburgo, per terra sull'erba, un gruppo di amici appassionati aspetta con ansia quell'evento di pochi secondi per cui hanno fatto un viaggio di ore.
E' tutto pronto: occhialini, macchine fotografiche, telescopi, filtri solari. Manca solo il cielo sgombro. Forse se soffiamo tutti insieme le cacciamo via, quelle nuvole peste!
E come rispondendo ad una preghiera, le nuvole se ne vanno.
Il Sole è sempre più sottile - occhialini inforcati sul naso - tutto intorno silenzio - centinaia di giovani con gli occhi all'insù - intorno sempre più metallico.
Il Sole quasi scompare - gli uccelli iniziano a cinguettare - qualche cane abbaia - tratteniamo il respiro - il mondo diventa grigio.
E poi arriva il momento. Il Momento!

L'eclissi è totale, il buio ti conquista, un brivido di freddo fra pantaloncini e maglietta, un brivido di emozione dietro il collo, e giù per tutta la schiena, e su di nuovo fino ai capelli che si drizzano sulla testa e fino agli occhi che si riempiono di lacrime - gli occhialini non servono più - tutto è buio - le lacrime scendono.
Sono pochi attimi e tu devi registrare tutto nella tua mente, non puoi perderti nemmeno un dettaglio, e piangi, ti manca il respiro, è qualcosa di indescrivibile, di magico, di portentoso!
Un disco di luce rossastra, il parco attorno a te sembra caderti addosso, centinaia di persone accomunate da un'unica emozione; non potrai mai dimenticare questi momenti e già sai che li cercherai ancora, quando ricapiterà, perchè è tutto troppo bello per non viverlo di nuovo.
E poi eccolo lì, l'anello di diamante. Il "solitario celeste", l'istante in cui la luna si sposta quel tanto che basta affinchè la luce trionfi di nuovo, e nel brillare appare proprio come un anello di fidanzamento. Hai perfino il tempo di scattare una foto, o forse due, e poi ancora foto, e ancora scatti finché capisci che non potrai mai fermare su carta quello che provi, nessuna foto potrà mai descrivere le sensazioni, l'emozione, il dolore di un cuore che si è gonfiato così tanto per la gioia da farti quasi male.

Ore 11.
La luce è tornata più chiara, i colori riemergono dal grigio.
Un 75% di eclissi è emozionante, ma non le basta.
La prossima volta Mamma partirà ancora. In fondo l'Islanda, in agosto, deve essere un bello spettacolo...

La corona solare visibile grazie al passaggio della Luna.
(Fotografata dall'Eclips hunter, da M. Druckmuller)

giovedì 19 marzo 2015

Forse ho un tantino esagerato

Sarà che Mamma si sta dedicando ai dolci vegani, ed è in fasi di sperimentazioni spinte,
sarà che il nuovo budino alle mele le è piaciuto particolarmente e l'ha mangiato tutto lei, con 6 mele cotte e tutte le uvette,
sarà che ha quando ha voglia di biscotti e cioccolatini mangia frutta secca,
sarà che la frutta secca in questione erano prugne e la voglia di biscotti fortissima,
sarà che ha notato troppo tardi che le suddette prugne secche erano scadute da un mesetto abbondante,

fatto sta che l'intestino di Mamma ha avuto un violento risveglio primaverile fra prugne scadute e badili di mele cotte, e ora implora pietà.

Con una pancia dolente al quarto stadio della gravidanza isterica, Mamma geme sofferente e sogna i suoi cari, vecchi, e banalissimi biscottini…

lunedì 16 marzo 2015

Il risveglio della natura

Il fine settimana si prospettava caldo e assolato.
Bisogna assolutamente trovare qualcosa da fare all'aria aperta, ha pensato Mamma che come ogni anno sente il fermento primaverile che la porta all'insofferenza verso ogni attività statica.
"Hero, amico, contiamo su di te. Cosa ci proponi?" hanno chiesto al cruccompagno di avventure fuori porta, e Hero non ha esitato un istante: "C'è il sentiero dei mandorli in fiore oppure una gita nella foresta ad osservare la rinascita della natura"
Mamma ha valutato che sebbene siano avanti in tutto, in questa terra non possono essere così avanti da far fiorire i mandorli anzitempo, e ha optato quindi per il risveglio della natura nella Foresta Nera.
Con 14 gradi al sole Mamma si è sentita autorizzata a lasciare sciarpa e guanti e partire verso la meta leggera e ottimista. "Dede ne sarà entusiasta", ha pensato immaginandolo alle prese con gemme di ogni tipo e insetti ronzanti.
E all'arrivo nessuna delusione: 14 gradi, come indicato dalle previsioni.

Con un piccolo dettaglio aggiuntivo: quei sessanta centimetri di neve distesa ovunque.
Sessanta fra le stradine, sessanta sugli alberi, sessanta sul sentiero in cui le loro scarpe sfoderate sprofondavano fino a scomparire, riempiendosi di gelo. Così come le calze. E i pantaloni. E le mutande di chi è caduto. E il cartello con il divieto di accesso in caso di neve, spavaldamente ignorato.
Dopo un'ora di incespicamenti e sprofondamenti, con il sole che stava calando beffardo sulla foresta per nulla risvegliata, Mamma ha imposto il rientro.

La prossima volta che deciderà di osservare bucolicamente il risveglio della natura, oltre alle banali previsioni del tempo ricordatele che una rapida occhiata alle webcam, a volte, non guasta.
Ma soprattutto -nonostante lei sogni la California- che vive pur sempre in Germania…

venerdì 13 marzo 2015

Parliamo?

Ore 6.20, Mamma ronfa con la bolla al naso. Qualcuno la scuote dal suo torpore:
"Ehi mamma! Devo fare la pipì" e scappa in bagno.

Ore 6.22, Mamma ha accettato la notizia precedente e sta perdendosi nuovamente nei suoi sogni. Qualcuno torna e la scuote fisicamente:
"Ehi mamma! Devo fare anche la cacca" e scappa di nuovo.

Ore 12.30, all'uscita della scuola Mamma chiede come sia andata.
"Eh mamma, credimi non ho voglia di parlarne. Tanto non abbiamo fatto niente e non è successo niente, e poi questo argomento mi annoia proprio!"

C'è ancora qualcosa da limare in questo sistema di comunicazioni, ma poco importa: fortunatamente le informazioni fondamentali vengono sempre fornite al momento giusto…


domenica 8 marzo 2015

Il regalo perfetto

"No! in centro no mamma, non è possibile noi non vogliamo!"
"Visto che non mi avete fatto alcun regalo di compleanno, il vostro regalo oggi sarà fare una cosa che piace a me, quindi andremo in centro"
"Ma… non abbiamo avuto il tempo per pensare a cosa regalarti"
"D'accordo, me lo farete ora il vostro regalo e sarà comportarvi bene e non brontolare più"

Mamma scende dall'auto e si incammina verso il lago in un pomeriggio assolato e tranquillo. Dopo il lago, ha deciso di fare una passeggiata in centro, ma l'idea non ha riscosso un grande successo.
"Ehi papà… pssss" bisbiglia Dede rimanendo indietro e prendendo in disparte il padre
"Io e Macco ci siamo messi d'accordo! Macco adesso distrae la mamma e io e te andiamo a prendere il suo regalo. Sappiamo già cosa regalarle!"
"Davvero? dimmi" chiede curioso Brontolo.
"Dobbiamo andare a Lild!"
"Addirittura! E a prendere cosa?"
"Un ovino Kinder papà, quello è il regalo perfetto!"

Brontolo fa la spia di nascosto, Mamma ride per la loro tenerezza.
Ma in fondo le è andata bene: potevano sempre decidere di regalarle un Gormito…

venerdì 6 marzo 2015

Una giornata normale

"Ma abbiamo chiamato a novembre e vengono a sistemare il muro proprio oggi?"
"Si, e non possiamo dire di no Rachele, devi avere pazienza. In fondo sono solo 6 ore..."
Così alle 7 di mattina sono arrivati i muratori, con le loro suole col carrarmato polveroso e le cazzuole incrostate di malta, e sono rimasti in casa brambillen fino all'ora di pranzo.
Poi se ne sono andati, lasciando pulito come si può immaginare, e in bagno non è che te ne puoi fregare e dire che lo fai domani; dunque sospiri e pulisci tutto da capo.
Dede ha gli occhi iniettati di sangue degni di un drago sputafuoco con la super-congiuntivite, e per pranzo non c'è nulla, e Brontolo "Vado in ufficio, sparecchi e sistemi tutto tu così posso uscire presto?"

"Mamma questa sembra proprio una giornata normale sai?" dice Dede deluso addentando la pasta al sugo.

Ma svegliarsi con due vocine acute che intonano "tanti auguri amore mio",
ricevere un biglietto tutto rosso a forma di cuore con il "ti amo mamma" più bello del mondo,
tenere Macco a casa dall'asilo e godertelo tutto,
andare in cortile e colorare i marciapiedi, e poi giocare a campana saltando nonostante il ginocchio,
e il sole, le api che tornano a ronzare, i bucaneve fioriti e i prati che si rivestono di colori,
e un pacchetto con il regalo di Brontolo consegnato a sorpresa.
Ecco, ora si che è speciale:
tanti auguri a me!

martedì 3 marzo 2015

Alla sua età

"Frau Brambillen prego si accomodi sul lettino. Prima di farle la radiografia mi dica una cosa: è sicura di non essere incinta?"
"Si si, sono sicura"
"Sa, devo chiederlo… alla sua età potrebbe ancora capitare…"

Giovane infermiera ricoverata: 
la scarpa che le ha tirato una paziente è ancora infilata in bocca.
Nemmeno i vigili del fuoco riescono ad estrarla

Perché alla sua età, la Frau Brambillen ha ancora un acutissimo istinto omicida.